IL SOLLIEVO DI VIVERE IL PRESENTE

IL SOLLIEVO DI VIVERE IL PRESENTE

IL SOLLIEVO DI VIVERE IL PRESENTE

Il tempo della clessidra generalmente non corrisponde al tempo interiore, cioè al tempo così come viene vissuto in maniera soggettiva.
Il tempo della stanchezza, del dolore, della tristezza è un tempo lento nel suo cammino. E’ un tempo in cui la dimensione del passato ci impedisce o ci limita di prestare attenzione a ciò che siamo in questo momento, a chi ci sta accanto, alle esperienze e alle opportunità che bussano alla nostra porta.
Il tempo legato al raggiungimento di prestazioni ed obiettivi è un tempo che scorre veloce, in cui la dimensione del futuro è investita di un valore salvifico che scopriamo dissolversi in breve tempo non appena abbiamo conseguito ciò che ci eravamo proposti. Questo avviene quando diamo molto spazio all’immagine che abbiamo di noi stessi e che vogliamo dare all’esterno.

Dare vita alla vita.

La dimensione del presente è la dimensione dell’attenzione, della possibilità di stare con ciò che siamo in questo momento e con ciò che stiamo compiendo.
La capacità di stare nel qui ed ora, senza giudizio, è dare possibilità all’intuizione e alla creatività di emergere, per questo motivo si parla di dare vita alla vita.
Questo tipo di attenzione è semplice nella sua qualità, ma molto difficile da raggiungere per le persone abituate a pensare ininterrottamente, a pianificare o a esercitarsi come equilibristi nei numerosi impegni giornalieri.
La pratica della meditazione, integrata con la meditazione in azione (il respiro in azione) è uno degli strumenti che, tramite l’attenzione al respiro, consente di aumentare il grado di consapevolezza nella vita. L’impegno di prestare attenzione a semplici azioni quotidiane come fare le scale, fare la doccia, tagliare le verdure, lavare i piatti cercando di dare la massima attenzione a ciò che si sta svolgendo diventa esercizio quotidiano per poter vivere nel presente e sentirne tutta la soddisfazione che ne deriva.

Ogni momento ha la sua intelligenza.

Imparare ad essere presenti nel presente non significa accondiscendere di buon grado ad ogni situazione che incontriamo nella vita, quanto piuttosto sviluppare una capacità di discernimento e di scelta.
A questo proposito mi arriva come fortemente espressiva la metafora che utilizza Larry Rosenberg (1998) quando parla di mente cane e mente leone.
Un cane ben addestrato correrà con eccitazione dietro ad un osso di plastica lanciato dal suo padrone, più e più volte. Lo farà con entusiasmo ed energia nonostante la palese mancanza di nutrimento.
In contrapposizione, proviamo a pensare ad un leone. Se gli tiriamo un osso, soprattutto di plastica, non lo noterà nemmeno. Si limiterà a fissare noi, perché i leoni rimangono concentrati sulla fonte.
La ricerca di una calma interiore ci aiuterà a sviluppare una mente leone, che ci consentirà di mantenerci fermi, solidi e limitare il bisogno di inseguire un osso ogni volta che vola nella nostra direzione.

BIBLIOGRAFIA

Rosenberg L., Respiro per respiro (1998), Ubaldini, Roma.