GROUNDING: l’esperienza di essere nei piedi

GROUNDING: l’esperienza di essere nei piediLa posizione di Grounding (radicamento), nell’approccio bioenergetico (sia all’interno della seduta terapeutica, sia come esercizio quotidiano da praticare a casa propria) rappresenta l’esperienza di “sentire i propri piedi, essere nei piedi, sentirli connessi e aderenti alla Terra”, non solo starci su.
E’ una posizione che prevede piedi paralleli ai fianchi, alluci leggermente convergenti e peso del corpo spostato sugli avampiedi. Le ginocchia si presentano leggermente piegate e morbide, anche bacino, ventre, spalle e braccia sono rilassati. Anche il viso è rilassato, in particolare le labbra, socchiuse vengono lasciate morbide. E’ possibile accompagnare tale posizione con un movimento che segue il respiro. Con l’inspirazione le ginocchia si piegano e gli avampiedi sprofondano nella terra, con l’espirazione gli avampiedi pigiano, le gambe si estendono ma senza arrivare all’iperestensione. Portare e riportare l’attenzione ai piedi può aiutare a ritrovare la centratura nel momento in cui riemergono pensieri e distrazioni.
In grounding la persona si lascia scendere, seguendo la direzione della forza di gravità, l’energia scorre verso il basso e la pressione dei piedi sul terreno può facilitare l’emergere di vibrazioni che consentono al corpo di sciogliere la tensione e di guadagnare vitalità. La maggior consapevolezza dei piedi e delle gambe consente di aumentare la sensazione di avere una base fisica di sostegno, ma anche una base psicologica di sostegno.

La pratica quotidiana del Grounding consente di sviluppare una solida base di fiducia nella vita.
La percezione sensoriale di forte connessione con la terra e stabilità non si realizza in singole o saltuarie pratiche. Nonostante la semplicità della posizione, l’esercizio di radicamento richiede diverse ripetizioni per poterlo adottare come una risorsa essenziale per la persona, in particolar modo per poter guarire quella frattura mente – corpo che di continuo non ci consente di stare nel presente e di stare con quello che c’è nella vita (troppo inghiottiti dal passato o proiettati in un futuro immaginario piacevole o pauroso).
Ricavare uno “spazio” all’interno della propria giornata nel quale dedicarsi a “sentire i piedi per terra” diventa un importante prerequisito per coltivare la fiducia, la sicurezza, la pazienza, per limitare i disequilibri umorali (oscillazioni in alto e in basso) e per sviluppare una capacità di rispondere invece che reagire.
Divantare una persona grounded, ovvero radicata, porta con sé qualità come fermezza, autosostegno, determinazione e affidabilità.

Sradicarsi.
Di fronte ad eventi traumatici, shock, senso di allarme, notizie catastrofiche che ci travolgono, ma anche in presenza di vissuti come il rifiuto, il senso di esclusione, una critica pesante possiamo perdere improvvisamente la nostra sensazione di radicamento, con la nostra energia che risale bruscamente verso l’alto. Altre manifestazioni corporee associate sono rappresentate dalla contrazione di tutto il corpo (congelamento), dal blocco del respiro, gli occhi che divengono sbarrati,  le spalle che si sollevano e la sensazione di vuoto nella testa. La percezione di minaccia ci fa sentire insicuri, perdiamo l’equilibrio e la connessione con noi stessi.
In queste circostanze, una pratica costante per aumentare il radicamento e recuperare la connessione e la sensibilità con l’estremità inferiori del corpo – piedi, polpacci, ginocchia, cosce e bacino – ci consente di avere una ripresa più veloce da emozioni di paura e abbattimento, diventando in grado di “poter stare con queste emozioni” senza farci travolgere o dissociare da esse.

Iper – radicamento
Ma in alcune circostanze o per alcune persone prevale la pesantezza, il blocco, la sensazione di essere impantanati. I piedi sono percepiti incollati al terreno, alzare le gambe comporta fatica, è come sentire un peso che schiaccia verso il basso. I vissuti associati a questa percezione è stanchezza, depressione, eccessivo senso del dovere e della responsabilità.
Per bilanciare l’iper – radicamento può essere utile allungare la spina dorsale e il collo, spingere per terra con le dita dei piedi e oscillare le braccia mentre si cammina. Questa semplice pratica, se ripetuta, può portare alla sensazione di riacquistare energia e leggerezza. Anche il massaggio ai piedi può indurre rilassamento e maggior piacere nel cammino.

Un radicamento appropriato
Naturalmente un radicamento adeguato è frutto di una presa di cura di sé costante, generosa e compassionevole. Ci sono momenti della vita in cui percepiamo sradicamento, altri in cui ci sentiamo iper – radicati. Un’attenzione non giudicante alle sensazioni che ci invia il corpo ci permette di cogliere il bisogno del qui ed ora e rispondere in maniera flessibile per donare di volta in volta contatto, calma, energia o rilassamento.

BIBLIOGRAFIA
Lowen A., Lowen L. (1979), Espansione e Integrazione del Corpo in Bioenergetica, Astrolabio, Roma.
Ogden P., Fisher J. (2016), Psicoterapia Sensomotoria, Raffaello Cortina, Milano.