Da anni invito le persone a prendersi cura di sè, a investire il tempo nel proprio benessere e il dubbio che frequentemente mi viene posto è il seguente:
“Prendersi cura di sé significa diventare più egoisti?”
A dire il vero, è una questione che anche io mi sono posta per anni, perché anche io confondevo il benessere con l’eccitazione derivante dal successo, dal potere, dall’immagine… aspetti della vita non esclusivamente negativi, ma che con l’esperienza ho compreso come non possano rispondere adeguatamente ai miei bisogni più profondi e in particolar modo come non mi consentano di sentirmi una persona completa.
“Qual’è stata la mia chiave di volta?”
L’investimento più saggio che fino a questo momento io abbia mai compiuto è stato quello del recupero del mio corpo, di portarlo a ri – sentire e di andare oltre all’idea cartesiana di una separazione tra res cogitans e res extensa, ovvero la separazione tra mente e corpo.
“Quali sono i vantaggi di un percorso di crescita che abbraccia mente e corpo?”
Un percorso, una ricerca parte spesso da una difficoltà, perché è la difficoltà cherisveglia!
La comparsa di un sintomo, un trauma, una forte delusione rappresentano al tempo stesso difficoltà e opportunità di uscire dal torpore e da un equilibrio non più congeniale.
I benefici, la così detta “Terra Promessa”, possono essere molti. Tra i più significativi mi viene in mente l’emergere del Piacere e della Creatività, che consentono di vivere con pienezza ed esprimere ciò che siamo e al contempo detengono una importante funzione disintossicante dallo stress e dal malessere presente nella conflittualità che quotidianamente incontriamo nella nostra vita.
“Cerchiamo quindi di andare oltre al dualismo Prendersi cura di sè vs Prendersi cura dell’altro…”
Essere più in contatto con le proprie sensazioni ed emozioni è sinonimo non solo di maggior vitalità, ma anche di maggior sensibilità.
E questa attenzione che emerge in noi istante per istante va di pari passo con la possibilità di risuonare empaticamente nell’incontro con l’altro.